Le iniziative per la protezione delle api e degli impollinatori in Ue non sono sufficienti
Ricorrendo ad una scappatoia, in diversi Paesi europei si stanno continuando ad utilizzare in modo diffuso tre insetticidi dannosi per le api, nonostante il divieto storico
dell’Ue sul loro utilizzo, minacciando ambiente e insetti.
Il 27 aprile 2018, l’Ue ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, per proteggere api e impollinatori. Il bando ha esteso quello parziale già in essere dal 2013 per i tre neonicotinoidi, e dal 2018 resta consentito il loro utilizzo solo all’interno di serre permanenti. Tuttavia, un’indagine di Unearthed ha rilevato che nei due anni successivi al divieto, nei Paesi dell’Ue sono state rilasciate almeno 67 diverse “autorizzazioni di emergenza” – deroghe – per l’uso all’aperto di questi prodotti chimici.
In molti casi queste autorizzazioni sono state concesse ripetutamente, o senza alcuna prova apparente di una situazione di “emergenza”.
Apolline Roger, avvocato specializzato in diritto ambientale di ClientEarth, ha spiegato ad Unearthed che in “situazioni di emergenza” in cui c’è un evidente pericolo per l’agricoltura o per gli ecosistemi che non può essere contenuto con “qualsiasi altro mezzo ragionevole”, i Paesi dell’Ue sono autorizzati a concedere una deroga a breve termine per l’uso dei pesticidi vietati. Tuttavia, nei fatti, quella delle autorizzazioni di emergenza è diventata una pratica comune, con autorizzazioni raramente giustificate e spesso ripetute nel tempo. Ciò significa che i Paesi violano ripetutamente e abitualmente le norme dell’Ue, mettendo in pericolo le persone, l’ambiente e gli insetti impollinatori.
I neonicotinoidi sono da tempo collegati al
declino delle api e di altri impollinatori, con impatti che vanno dall’interferire con lo sviluppo cerebrale delle api , all’indebolimento del sistema immunitario, all’ostacolare la capacità di volare . Secondo un rapporto del 2019 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esiste un “corpus di prove in crescente evoluzione” secondo cui “gli attuali livelli di contaminazione ambientale” legati all’uso dei neonicotinoidi stanno causando “effetti negativi su larga scala su api e altri insetti benefici“.
photo e info Greenpeace
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